Daremo più valore alle cose semplici per creare relazioni serie, costruttive e durature
Con questo primo contributo, inauguro il sito web di 361ComunicAzione: Comunicare …in Azione, appunto. Perché in azione? Perché “comunicare” è un’operazione dinamica e multiforme.
Mai come in questo periodo abbiamo constatato l’importanza della comunicazione efficace, corretta, realistica ma soprattutto utile e d’interesse. Comunicare senza “inutili ricami” è fondamentale se intendiamo questa azione utile alla gente. Inutile ridondare o falsare informazioni pubbliche: chi legge deve poterne trarre utilità.
Regole della buona comunicazione: come renderla efficace oggi
La comunicazione deve essere oggettiva e positiva: deve costruire e non distruggere.
Comunicare vuol dire “educare” attraverso precisi messaggi; non vuol dire fare solo scoop: la comunicazione deve essere utilizzata con il fine dell’utilità; deve creare confronto e scambio per costruire delle opinioni. Sostanza e non fumo: forte utilità, necessità, bisogno e non optional e contorno. Notizia e non indiscrezione, curiosità e non cicaleccio. Pochi e semplici ingredienti che possono dare alla penna che scrive credibilità e autorevolezza.
Questi elementi, spesso, si perdono nel mare magnum della stampa: perché? Leggerezza? Scarsa preparazione di chi scrive? Volontà di identificarsi a tutti i costi? Aumentare i like? Creare titoli da scoop? Vendere di più? Potremmo andare avanti all’infinito. Se poi si aggiungono la qualità della scrittura e la cura del lessico, allora apriamo un nuovo capitolo.
Una buona comunicazione, oggi, può far scoprire nuove realtà, promuovere e valorizzare giovani artisti, seminare notizie positive, creare una nuova identità per il nostro Caro Paese che deve risorgere. Chi comunica, da oggi, si prende l’impegno e la responsabilità di farlo con maggiore cura rispetto al passato. Leggerezza sì, ma lasciando lontano la superficialità.
Occorrerà documentarsi di più prima di scrivere: la scrittura è un’arma potente che può educare e dare esempio, nel bene e nel male. Ripartiremo tutti dallo stesso start e correremo tutti assieme per un’equa olimpiade meritocratica e non più basata sulle conoscenze (Speriamo!). Comunicheremo con un dialogo educato, senza urlare (Speriamo!) Useremo più creatività e meno artifici. Daremo più valore alle cose semplici per creare relazioni serie, costruttive e durature.