Un’interessante chiacchierata con Marco Piraccini, il fotografo dell’anima
La comunicazione è arte e diventa ancora più efficace quando diventa “sensibile”, “sentita” e partecipe di un “disegno più ampio e complesso”.
Accanto alle parole hanno un ruolo fondamentale le immagini.
L’Ufficio Stampa si affida – di norma – a un fotografo con cui riesce a dialogare con un linguaggio comune che sa “calarsi” nel progetto.
Un reciproco desiderio di scoprire e “comunicare senza parole” l’artista.
Servizio fotografico per artisti: la parola a Marco Piraccini
Per esplorare e capire meglio le dinamiche umane e tecniche che ruotano intorno ad un servizio fotografico per artisti, abbiamo incontrato il fotografo milanese Marco Piraccini che, nelle parole che seguono, definisce il suo lavoro e la passione che lo guida nell’affrontarlo quotidianamente:
«Per me la musica è fotografia e viceversa: un giorno ha un significato, quello dopo trasmette un diverso sentimento per poi stravolgerlo e dichiararne, poi, uno nuovo.
Alla fine di tutto, però, resta: per sempre.
Fotografare un Artista, dando forma alla sua intenzione di comunicare un progetto, è un atto di fiducia reciproca: il fotografo deve comprendere il nuovo mondo partorito dal soggetto capendo dove finiscono le idee del suo enturage e dove comincia la libertà dello (e nello) scatto».
Come in moltissimi campi, la collaborazione e la costruzione di una rete di persone è sempre una soluzione efficace e, a tal proposito, Piraccini spiega:
«La collaborazione tra fotografo, ufficio stampa e Artista diventa una dinamica familiare nella quale, alla base di tutto devono esserci rispetto e comprensione.
La fotografia è come una seduta psicologica dove, senza empatia tra paziente e operatore, il risultato non può essere veritiero.
È necessario, nel mio modo di vedere la fotografia, dialogare con l’Artista per sentirmi quanto più vicino alla sua idea di verità, senza forzarne l’espressione.
Un sorriso, gli occhi timidi abbassati, i capelli pettinati piuttosto che selvaggi, un colore acceso o il nero a evidenziarne la semplicità: caratteristiche che, in un attimo, possono amplificare (o meno) l’identità del soggetto che è elemento chiave per la realizzazione di uno shooting.
L’immagine è il mezzo per eccellenza con cui si racconta un progetto ancor prima della canzone, del film, dell’opera teatrale: è la copertina del famoso libro attraverso la quale non bisognerebbe giudicarne l’interno ma che, inevitabilmente, costringe a farlo».
Il fotografo ci svela anche qual è il suo approccio per esaltare e rivelare l’anima dell’Artista:
«Voglio che l’Artista si riconosca nella mia fotografia, per questo pretendo da me stesso di riuscire a far collimare le idee di un Ufficio Stampa con quelle di chi rappresenta.
Mi aspetto di trovare nella loro mediazione la risposta più sincera alla rappresentazione dell’Arte che si deve raccontare.
Spesso, quest’Arte, si nasconde in un “dietro le quinte”, in una battuta inaspettata che porta a ridere di cuore e, in quella risata, magari, si trova proprio la soluzione alla mia-nostra ricerca».