Gabriele Maquignaz – Comunicato Stampa

10 Aprile 2024

Gabriele Maquignaz

Uno sparo che genera bellezza

un’arma per la Pace

60° Biennale di Venezia, Padiglione Grenada – Chiesa di San Lorenzo, Aosta

Gabriele Maquignaz - Comunicato Stampa

Gabriele Maguignaz uno sparo che genera bellezza

Una primavera densa di novità e un’esplosione di colori per Gabriele Maquignaz, definito dalla critica contemporanea come il “padre” dello spazio-tempo.

Printemps, tempo di rinascita, in cui l’artista è presente alla Biennale Arte di Venezia, nel Padiglione Nazionale Grenada a Palazzo Albrizzi Cappello curata da Daniele Radini Tedeschi (dal 20 aprile al 24 novembre). Con la sua Opera Big Bang, Anima, mette in scena sulla tela un’esplosione mistica e spirituale che apre a una possibilità di salvezza. In contemporanea la Regione autonoma della Valle D’Aosta ha inaugurato la monografica a lui dedicata, Big Bang negli spazi della Chiesa di San Lorenzo di Aosta, dal 19 aprile al 6 ottobre.

L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale, è curata da Daria Jorioz e presenta al pubblico una nuova serie di lavori dell’artista di Valtournenche Gabriele Maquignaz: una ventina di opere in cui vengono proiettati sulla tela i colori acrilici contenuti in barattoli sospesi, colpiti da proiettili.

Gabriele con la sua arte dialoga con sé stesso e con il mondo, grazie ad un talento potente che non nasconde, tuttavia, le crepe attraverso le quali entra la luce generando bellezza, riuscendo a mostrare, senza pudore, anche le sofferenze e le peculiarità di uomo.

Maquignaz, è un uomo delle “Terre alte”, nato e cresciuto ai piedi del Cervino, dove il cielo si tocca con un dito e forse, anche Dio. È proprio la ricerca di questo Dio che costringe l’artista ad indagare attraverso un percorso importante, fatto di giorni e notti insonni, oltre confini e limiti, oltre le creste e oltre le stelle.

Philippe Daverio, suo amato mentore, ha scritto di lui:

“Gli uomini che vivono lassù sono stimolati verso un destino ben diverso: guardano le cime. Mandano il loro pensiero ben oltre le creste, al di là delle rocce. Scoprono il cielo come necessaria frontiera e s’innalzano per mirare le nuvole, o l’azzurro, o le stelle, o la luna”.

Il Big Bang, opere informali e concettuali, con colori, apparentemente sparati a caso catapultati sulla tela, danno vita a qualcosa di magico che impressiona la nostra sensibilità, spalancando ogni porta ed abbattendo qualunque muro ci separi dall’inconscio, liberando-Ci. Un’arte, la sua, che non lascia scampo, alla quale non ci si può sottrarre. In un metro quadrato trova posto tutto l’esistente, lo Spazio -Tempo.

 “Maquignaz per primo ha l’ardire di proporre una nuova creazione che riporta la materia dove stava l’antimateria, senso dove non c’era più senso e lo fa con un atto creativo quasi casuale come solo può produrre un proiettile esploso. Si dice, però, che Dio non giochi a dadi, o, ancora meglio, che il caso non esiste, il caso e Dio quando non si firma. Così Maquignaz si pone in modo concettuale spirituale, nel luogo del superamento, il luogo buio, la notte oscura, il punto dove non c’è nulla, né tempo né spazio e da lì esplode la sua creazione, riproducendo il Big Bang, un nuovo universo di senso; una seconda creazione, una molteplicità di creazioni divine come solo ad un artista è concesso fare”. Angelo Crespi, direttore Pinacoteca di Brera.

Gabriele Maquignaz

Gabriele Maquignaz

Il Big Bang è l’Universo Creato raccolto su tela in un caleidoscopio di colori, emozioni, passioni con cui Gabriele Maquignaz rappresenta per la prima volta la nascita dello Spazio- Tempo nell’arte, regalandoci un’esperienza sensoriale che arriva dritta al cuore, quello che per “magia”, spesso appare ai nostri occhi laddove il proiettile ha colpito la tela.

Un messaggio universale forte come lo sparo del suo fucile che non uccide, ma genera Bellezza, diventando un’arma di Pace. Un messaggio per ognuno e ciascuno affinché si possa davvero consegnare agli uomini e le donne del futuro un mondo migliore.

“Il tempo si forma dopo che si è creato lo spazio, esiste un tempo necessario per definire il big bang che è l’attimo prima dell’esplosione. Nel caso di Gabriele Maquignaz questo è estremamente applicabile, lui molto probabilmente è entrato nella terza dimensione”. Philippe Daverio

Biografia
Gabriele Maquignaz nasce a Aosta nel 1972. Da subito mostra un’indole creativa e nel suo percorso coniuga un forte radicamento alla sua terra alpina e al Cervino con un interesse e una curiosità che travalicano i confini. Gabriele è un ricercatore affascinato dalla possibilità di esprimere attraverso l’arte la dimensione spirituale dell’essere.

Si forma nell’arte povera e si ispira all’arte africana, oceanica e alla pop art, guardando anche ai grandi maestri del ‘900, con particolare attenzione a Picasso, Giacometti e Matisse sino a Basquiat e Shnabel. Lo portano a cimentarsi nella pittura, nella scultura, nella tecnica mista, nell’arte concettuale e nel design che si esprime nei suoi gioielli, abiti e complementi di arredo.

Partecipa a diverse mostre sia collettive che monografiche e sulle orme dello spazialismo fonda una visione innovativa della terza dimensione nell’arte, ossia quella spirituale e ultraterrena che travalica spazio e tempo. Declina nell’arte questa visione con le sue straordinarie porte, ideando un taglio ellittico che incide nella tela in modalità sempre diverse e innovative.

Le sue opere sono acquistate da collezionisti italiani ed esteri e la visita al suo atelier ai piedi del Cervino è un’esperienza di grande intensità.  Hanno scritto di lui critici d’arte e giornalisti di settore tra cui Philippe Daverio, Maurizia Tazartes, Gabriele Accornero, Vittorio Sgarbi e Guido Folco.

Sito web: https://www.gabrielemaquignaz.com/
IG: @gabrielemaquignaz
Facebook: Gabriele Maquignaz – Artist