AAA Ufficio Stampa cercasi

3 Giugno 2020

Lasciarsi contaminare

Lasciarsi contaminare: un’affermazione che di questi tempi potrebbe sembrare azzardata, eppure per un ufficio stampa è di vitale importanza. (Il termine vitale a sottolineare come in questo caso vada a “nozze” con la contaminazione e come possa essere estremamente positiva in questa sua accezione).

Mettersi in gioco per un ufficio stampa è obbligatorio. Non servono né guanti né mascherine, anzi sono vivamente sconsigliati.

Perché direte? Perché, quando ci viene sottoposto un progetto dobbiamo poterci affondare la mani, sentirne la consistenza, comprenderne ogni sfumatura, sentirne il respiro.

L’ufficio stampa…

È fatto di persone che si prendono cura di persone: la cura è responsabilità che segue l’osservazione di un progetto altrui per il quale ci si assume l’onere e l’onore di prodigarsi.

Ha il privilegio di vedere da vicino, non essendo mai ingombrante o di troppo, sapendo rassicurare e accompagnare.

È una tavola rotonda dove si scambiano energie e idee. E’ “il luogo” dove si trovano soluzioni e risolvono problemi. Insieme, guardando nella stessa direzione si mettono a disposizione talenti e peculiarità per un lavoro di squadra teso al raggiungimento degli obiettivi.

Ogni progetto è un nuovo viaggio

per il quale ci si prepara, si sceglie cosa portare, ci s’informa dettagliatamente di quali luoghi vedere, cosa cercare, cosa assaggiare.

Un viaggio fatto di nuove scoperte e contaminazioni che, se vissuto nel modo giusto, ci permetterà di portare a casa un pezzetto di quella terra, i suoi colori e un ricordo indelebile.

Il lavoro dell’ufficio stampa non potrà mai essere come uno di quei viaggi da Club, come ce ne sono tanti sparsi per il mondo, che si assomigliano tutti. E’ un incontro che, comunque sia, non potremo dimenticare.

Non esistono manuali o modelli precostituiti ma un’attenzione mirata a quel progetto che è unico e irripetibile e al quale dobbiamo tutto il rispetto e l’attenzione possibili.

L’ufficio stampa è un compagno di viaggio

discreto e sollecito a spianare la strada, a evitare le buche e gli imprevisti affinché si possa raggiungere la meta nel miglior modo possibile.

Prendersi cura non significa promettere l’irrealizzabile, ma certamente fissare obiettivi ragionevoli e verificabili e quando è possibile, riuscire a superarli.

Lavorare con le parole senza sciuparne, per cogliere l’essenza di chi in quel progetto ha investito i propri sogni e ci ha messo l’anima.

Costruire insieme giorno dopo giorno, essendo capaci di ricalibrare e ricalcolare la rotta trovando un vento buono che la renda ottimale.

Lasciarsi contaminare è anche scambio empatico di emozioni, potendo portare con noi qualcosa di quell’avventura.

Illuminare scegliendo la luce giusta, come sa fare un curatore con le opere da esporre affinché se ne possa vedere la bellezza e comprenderne ogni sfumatura.

Questo è l’ufficio stampa per noi, con un lavoro svolto a 361 gradi, con quel grado in più a fare la differenza che ci espone ad una continua e irreversibile contaminazione della quale siamo grati.

A cura di Paola Ferro